The Batman

di Matt Reeves (2022)

durata: 176
produzione: USA
cast: Robert Pattinson, Jeffrey Wright, Zoe Kravitz, Paul Dano, Colin Farrell, John Turturro, Andy Serkis
sceneggiatura: Matt Reeves, Peter Craig, Mattson Tomlin
fotografia: Greig Fraser
musica: Michael Giacchino

Se tutti i cinecomics prendessero questa piega sono certo che perfino Martin Scorsese potrebbe rivedere la sua celebre – e per molti casi condivisibile – posizione sull’argomento. La nuova, ennesima, ma ancora diversa rivisitazione dell’Uomo Pipistrello intraprende il sentiero aperto a colpi di machete da Nolan e si addentra ulteriormente nella fitta boscaglia dell’introspezione umana. Ed è maledettamente umana la caratterizzazione affidata a Robert Pattinson, cupa, malinconica, fragile e tormentata. Quanto di superomistico era sopravvissuto nel pur importante restyling di Nolan grazie al forte contributo tecnologico qui è ridotto all’osso: anonimi mezzi di trasporto tutt’altro che fantascientifici, armamentario basilare, preparazione atletica nella media, performance fisica contenuta e il resto ci consegna un uomo che soffre e quasi impreca quando viene scaraventato lontano, incassa colpi e fatica a rialzarsi, esita prima di lanciarsi nel vuoto…ed è psicologicamente talmente devastato da esser totalmente incapace tanto di seguire gli affari di famiglia quanto anche solo banalmente curvare la bocca verso l’alto neanche per dovere sociale. Non ha voglia di farsi la barba e probabilmente si lava anche poco i capelli. Aggiungiamo un trucco stile Brandon Lee dopo una serata in discoteca a Riccione e l’affiancamento alla classicissima colonna sonora di Michael Giacchino di una coverizzazione di “Something In The Way“ (merita un approfondimento la genesi del testo in questione) dei Nirvana …e verrà spontaneo chiedersi se il nostro arriverà a fine film o alla canna del gas (per delicatezza non dico del fucile). Ottima trovata di script – tanto per rincarare la dose – il crollo dell’idealizzazione paterna.
Forse cervellotica la parte enigmistica che trasforma talvolta questa sorta di noir supereroistico in un giallo dai toni ai limiti della ridondanza (mezz’ora in meno di durata e sarebbe stato perfetto), ma sicuramente è più efficace la rivisitazione psycho-fetish del personaggio dell’Enigmista interpretato da Paul Dano (con tutto l’affetto e stima per Jim Carrey, dimenticate l’obbrobrio proposto con il Batman di Schumacher). Ridimensionata e minimizzata anche la figura della sinuosa Catwoman [una convincente e a tutti gli effetti felina Zoe Kravitz -che dire? – d’inguardabile bellezza] e il Pinguino [incredibile il lavoro di make-up su Colin Farrell, che a volte sembra un De Niro sfregiato e appesantito dagli anni]. Turturro completa un cast di assoluto pregio. Quel poco del Joker che s’intravede a fine film promette bene per un quasi sicuro sequel.
Dulcis in fundo, ma sicuramente è la prima cosa che salta all’occhio fin dal trailer: la fotografia. L’uso che Greig Fraser ne fa è assolutamente magistrale, personale e suggestivo; quasi tutta giocata nelle ambientazioni notturne, ma assolutamente coerente nelle nuances plumbee dei pochi attimi diurni dove l’umore di Wayne provvede a mantenere le luci basse.

A cura di Luigi Maria Mennella © 2022.


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