Punisher: zona di guerra

di Lexi Alexander (2008)

titolo originale: “Punisher: War Zone”
durata: 104’
produzione: USA / Germania / Canada
cast: Ray Stevenson, Dominic West, Doug Hutchison, Colin Salmon, Julie Benz, Dash Mihok, Wayne Knight, etc
sceneggiatura: Nick Santora, Art Marcum, Matt Holloway
fotografia: Steve Gainer
musica: vari

Si assesta decisamente sul altri / alti livelli (rispetto a quello di Hensleigh – ARTICOLO QUI – che inizialmente avrebbe dovuto girarlo) quest’adattamento dello ‘scomodo’ personaggio Marvel. Reboot integrale, quindi anche cambio di interprete [Ray Stevenson], semplicemente perfetto per il ruolo. Pettorali e tartaruga vengono sostituiti con capacità attoriali più convincenti, una fisicità più matura e un’espressività sofferta assolutamente credibile. Scelta poco testosteronica di gusto femminile: della produttrice e della regista, ovvero la tedesca Lexi Alexander che però con un passato da kick boxer / karateka non poteva che curare maniacalmente le (ottime) scene d’azione.
Lo stesso Stevenson si è duramente allenato con istruttori Marines prima di arrivare al set, tanto nell’utilizzo delle decine e decine di armi da fuoco usate sul set che nel corpo a corpo. Niente è lasciato al caso: l’assemblaggio, l’impugnatura, il cambio, la ricarica, etc. Lo scopo ovviamente è quello di non far storcere il naso al più accanito ed esaltato G.I.Joe che porta il figlio al cinema, certo, ma soprattutto rendere l’intera tessitura d’azione assolutamente fluida e credibile (utilizzo rodrigueziano dei lampadari a parte). E per accentuare questo si rincara la dose dell’elemento splatter (torna alla mente il “John Rambo” dello stesso anno / anche per le modalità di automedicazione), a memoria il più pesante nell’universo Marvel che ho visionato finora. O, meglio “Marvel Knights”: compare il logo del sottomarchio dedicato a tematiche più mature e realistiche di quelle abitualmente adottate nelle proprie serie mainstream.
Alta stavolta la fedeltà al fumetto originale, a partire dal ripristino dell’ambientazione originaria (New York), passando per una fotografia che rispetta l’ambientazione cupa e finisce con un coloring – ben affiancato dal comparto scenografico – che propende verso palette cromatiche limitate e che cambia da location a location, connotandole anche con peculiari valenze semantiche ed emotive. Piccolissime anomalie: Jigsaw / Mosaico che diventa “Puzzle” [ottimamente interpretato da Dominic West, in veste di pseudo-Joker di Cosa Nostra, che praticamente ha trascorso il film con una protesi in silicone creatagli in faccia ogni giorno] o l’introduzione di un personaggio nuovo (il fratello pazzo pseudo-cannibale interpretato da Doug Hutchison, meglio noto per il suo ruolo passato di secondino ne “Il miglio verde”).
Transfert vari di Frank, dall’infiltrato che uccide per sbaglio, passando per la vedova [Julie Benz] verso cui nutre sensi di colpa, fino alla figlia di questa, su cui il protagonista concentra il 90% dell’attenzione (nostalgia da tragedia familiare solo accennata in un brevissimo flashback).
Dash Mihok aveva invece precedentemente lavorato con la regista nel fortunato corto d’esordio (“Johnny Flynton”, candidato agli Oscar) e qui ha un ruolo decisamente avvilente (un detective-psicologo un po’ imbranato) mentre l’integerrimo agente dell’ FBI [Colin Salmon] rappresenta in qualche modo la parte ancora ingenua e ottimistica dell’animo di Frank. Cammeo del caratterista Wayne Knight nel ruolo di amico di Castle e suo fornitore di armi di contrabbando.
Colonna sonora modern classical di Michael Wandmacher, affiancata da una forte dose di post-metal/trash/metalcore (tra i tanti Slipknot, ultimi Slayer, Rob Zombie o Hatebreed che coverizzano il classico sepulturiano “Refuse / Resist”).

A cura di Luigi Maria Mennella © 2022.


© Articolo di Luigi Maria Mennella. Deposito n° 185854 presso il Patamu Registry. Tutti i diritti riservati.
© Immagini (utilizzate ai soli fini di divulgazione culturale senza scopo di lucro) dei rispettivi autori, ai sensi dell’art.70 comma 1 bis, art. 70 cit.

Se hai apprezzato questo articolo, sostienimi. Grazie.
         

post precedente

The Punisher

post successivo

Ricomincio da tre

Translate »