Pearl

di Ti West (2022)

durata: 102’
produzione: USA
cast: Mia Goth, Tandi Wright, Matthew Sunderland, David Corenswet, Emma Jenkins-Purro, etc.
sceneggiatura: Ti West, Mia Goth
fotografia: Eliot Rockett
musica: Tyler Bates, Timothy Williams

Se “X: A Sexy Horror Story” (ARTICOLO QUI) poteva considerarsi una sorta di divertissement/omaggio del regista al cinema di genere e senza particolari pretese autoriali, questo prequel riscatta in buona parte le capacità ‘drammaturgiche’ dell’autore – nei limiti esponenziali del caso – presentando un godibile, lineare piccolo dramma rurale dalle tinte horror. Niente di inedito o eclatante sul fronte narrativo, ma tra rigogliose scelte cromatiche nella fotografia (stavolta per contrasto con il precedente lavoro quasi sempre diurna e virata verso la fascinazione fleminghiana e l’esuberanza del Technicolor), pittorici e suggestivi campi lunghi/lunghissimi e una colonna sonora spesso accorta verso l’aspetto filologico dell’ambientazione storico-culturale si arriva al punto di forza della pellicola. E mi riferisco alla performance della Goth, più matura (o meglio diretta o magari il merito è della sua co-partecipazione alla stesura dello script) del precedente capitolo, dove all’epidermica antipatia da me riscontrata ai tempi si sostituisce una sognante fragilità, una parossistica empatia verso il proprio vissuto ed exploit isterici di buona caratura interpretativa. E’ il caso della reazione al cattivo esito del provino, mentre è più stereotipato invece il monologo, che pare piuttosto un tentativo di rendere ‘impegnato’ un tipo di film in cui nessuno si aspettava qualcosa del genere. Interessante, quasi surreale invece il memorabile lento crescendo emozionale in sottofondo ai titoli di coda. Non resta che attendere il completamento di quest’ideale trilogia con il prossimo “Maxxxine”, il cui minimale trailer ottantiano lascia ben sperare in termini di evoluzione espressiva.

A cura di Luigi Maria Mennella © 2023.


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