Pacific rim

di Guillermo Del Toro (2013)

durata: 131’
produzione: USA
cast: Charlie Hunnam, Idris Elba, Rinko Kikuci, Charlie Day, Ron Perlman, etc
sceneggiatura: Travis Beacham, Guillermo del Toro
fotografia: Guillermo Navarro
musica: Ramin Djawadi

Un film su cui ci sarebbe poco da dire e molto da vedere. La garanzia di qualità visiva porta il noto nome di Guillermo Del Toro, affiancato dall’ottima fotografia di Navarro (suo frequente collaboratore così come di Rodriguez). Fotografia che predilige le ambientazioni notturne e come avremo modo di constatare anche in altri contesti (uno a caso: il “Godzilla” di Edwards dell’anno dopo) è probabilmente una scelta vincente per rendere più verosimiglianti le azioni. Le animazioni in 3D sono ineccepibili ed è ottima la trovata di presentare i robot (Jaegers) come qualcosa di ‘vissuto’ e non pacchiani giocattoloni scintillanti. Anche perché si tratta per oggettività narrativa di macchine che hanno affrontato diversi combattimenti e ogni volta ‘restaurate’. Interessante anche l’idea del pilotaggio doppio (un pilota per ciascun emisfero cerebrale) con sincronia tarata da rete neurale. Procedimento che viene poi usato narrativamente ai fini dell’analessi. I Kaiju a mio gusto potevano essere un po’ più diversificati (immagino che la scelta sia dovuta alla loro ‘clonazione’), ma sono abbastanza convincenti.
In generale niente di non già visto, ma che ha il pregio di non annoiare. E per qualcosa di fondamentalmente così semplice e che supera le due ore non è poco. Probabilmente questa commistione di Kaiju Eiga e Mecha Anime, di organico e metallo ne è il segreto. Non certo lo script, che è basilare (d’altronde chi ha voglia di guardare un film del genere immagino non voglia farsi sanguinare le tempie come con Nolan), ma ha tuttavia qualche tocco di originalità, anche visiva, che aiuta tanto a intervallare le sequenze action quanto empatizzare un minimo con la poco approfondita caratterizzazione dei personaggi; e magari alleggerire il peso di canonici sacrifici eroici o morti apparenti a cui un certo tipo di cinema pare non voler assolutamente rinunciare. Poi ovviamente…più si è fanatici dei due generi in oggetto e meno il tutto parrà originale e non derivativo, ma su questo credo tagli la testa al toro (giuro che non vuole essere una battuta) la dedica del film a Inoshiro Honda (papà di Godzilla) e Ray Harryhausen (tra le tante, maestro dell’animazione a passo uno). Consideriamo quindi serenamente “Pacific Rim” come un godibile omaggio di un regista che sembra trasmettere in esso tutta la passione che i ricordi di un’infanzia hanno ancora lasciato vivida e la moderna tecnologia permesso di concretizzare.
Cammeo dell’ex Hellboy Ron Perlman nel ruolo di un trafficante di resti organici di kaiju.

A cura di Luigi Maria Mennella © 2022.


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