Io, Chiara e lo Scuro

di Maurizio Ponzi (1982)

durata: 103’
produzione: Italia
cast: Francesco Nuti, Giuliana De Sio, Marcello Lotti, Antonio Petrocelli, Novello Novelli, etc
sceneggiatura: Francesco Nuti, Franco Ferrini, Enrico Oldoini, Maurizio Ponzi
fotografia: Carlo Cerchio
musica: Barluna/Gianni Oddi, Carlo Maria Cordio

Commedia dai toni romantici incentrata sul mondo del biliardo, tradizionalmente di elezione notturna, sostenuta dalla comicità spontanea e surrealisticamente metacomunicativa dello sfortunato Nuti. Sarà proprio il mondo del tavolo verde il motore primario delle vicende e dell’entusiasmo nella fruizione della pellicola, giacché tutto il resto per chi non è appassionato probabilmente risulterà dilatato o tedioso; ma sarebbe d’altronde insensato accingersi alla visione di qualcosa che tratti un argomento non congeniale. Siamo anni luci lontani da “Lo spaccone” di Rossen, certo, ma personalmente lo riguardo sempre volentieri; anche solo per la genuina passione infusa nelle scene prettamente ‘tecniche’. Restando quindi sul tema portante, il film propone sequenze del gioco girate bene e che vedono oltre reali efficaci performance dell’attore (provate e riprovate si dice, ma almeno è lui l’artefice), così come del campione Marcello Lotti (al secolo “lo Scuro”); non manca un cammeo del fuoriclasse Carlo Cifalà. Interessanti alcune intuizioni di montaggio, sorvolando sulla deprecabile gag fantozziana del misterioso cliente con il cane aggressivo. Gli intermezzi notturni, ben fotografati da Carlo Cerchio cuciono con pause sistematiche e forse forzate la storia d’amore dei due e il correlato ammorbidimento della coriacea antipatia della De Sio, certo non messa in condizioni di dare il meglio di sé: dal ruolo scomodo di vicina asociale all’interpretazione piattissima di una sassofonista jazz per cui non è stato compiuto un adeguato studio di imitazione performativa. L’amore ovviamente cambierà la situazione facendo emergere la sua generosità, ma il lato pragmatico non mancherà di stravolgere gli eventi sentimentali. In tali escursioni serali che sposano un po’ la verve malinconica del protagonista maschile s’inseriscono altri cammei: Claudio Spadaro (gettonatissimo sosia mussoliniano per diversi film e qui nei panni di un meravigliosamente stralunato francese in attesa del bus) e Ricky Tognazzi (malcapitato pescatore a cui Nuti fa passare la voglia di pescare e aiuto regista dietro la camera). Corposa la presenza del commento sonoro, rigorosamente tematico e spesso diegetico e perfettamente adeguato al substrato lunare delle vicende. La coppia sarà di nuovo insieme in quello che è considerato il suo sequel (“Casablanca Casablanca”/ARTICOLO QUI), questa volta però girato da Nuti. 

A cura di Luigi Maria Mennella © 2023.


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