Codice: Swordfish

di Dominic Sena (2001)

titolo originale: “Swordfish”
durata: 96’
produzione: USA
cast: Hugh Jackman, John Travolta, Halle Berry, Don Cheadle, Sam Shepard, Vinnie Jones
sceneggiatura: Skip Woods
fotografia: Paul Cameron
musica: Christopher Young, Paul Oakenfold

Sano intrattenimento di ambito caper movie, debole nelle diramazioni drammatiche suggerite dallo script – es. difficoltoso rapporto padre/figlia ostacolato dalla (in)giustizia – o thriller, ma originale nell’idea di base esplicitata verso il finale, anche se purtroppo non supportata da una solida scrittura. Inizio con il botto; in tutti i sensi, grazie a una sequenza di esplosione eccezionalmente diretta fino all’ultimo dettaglio della sfera di una mina anti-uomo che rotola verso il volto di Jackman terrorizzato a terra. Ammiccamento cinefilo nella citazione del compianto Sidney Lumet e il suo capolavoro “Quel pomeriggio di un giorno da cani”. Film tra parentesi citato non solo a parole, ma siamo comunque ad anni luce dal medesimo amaro finale politically correct. A tal proposito: ne sono stati girati tre (gli altri due sono presenti tra gli extra, in qualità da dvd e spicca subito la dignità recuperata dall’ottima fotografia di Cameron nella transcodifica per blu ray). Azione spettacolare, senza limiti di spesa. Forse un po’ troppo di ottimismo nel dare per scontato che il pubblico conosca perfettamente l’universo degli hacker, ma la terminologia informatica usata non inficia l’attenzione. Ottima la direzione degli stuntmen (vedere per credere), mentre gli attori – fatta eccezione per una Halle Berry in stato di grazia – non danno certamente il massimo, a partire da un Don Cheadle limitato da un ruolo marginale fino al pulpfictioniano Travolta sopra le righe e che alcuni ralenti rendono ancora più gigionesco. Adrenalinica la colonna sonora di stampo elettronico tra sonorità big beat e freestyle. Finalmente un colpo in banca che prevede tutto ed elude il solito passo falso che rovina i piani (come d’altronde sibilmente preannunciato all’inizio). Chiamando in causa Houdini e la rassegnazione del complice semi-involontario Jackman, il male, essenzialmente relativo (alla fine si tratta di una poco civile applicazione esponenziale legge del taglione) trionfa nell’inconsapevolezza del bene; e tutti son contenti.

A cura di Luigi Maria Mennella © 2022.


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